sabato 9 maggio 2015

L’INGANNO O MENZOGNA, LE VERITÀ ILLUSORIE

Giorgio Gagliardi

Medico Psicoterapeuta
Ordine medici come n. 74
Reparto Psicofisiologia
Il Laboratorio di Biopsicocibernetica
Bologna

Estrapolato e riadattato da lezione precedente del Laboratorio di Bologna nel 2004/2005 sui medium e/o soggetti sensitivi e/o ciarlatani

1.0 Premessa 

La menzogna è sempre stata una compagna molto ambigua e deleteria dell’uomo e della società che fa uso di questa difesa estrema per avere un proprio tornaconto di qualsiasi genere.
Drammaticamente crudeli e tragiche sono le bugie dette dai politici (vedi abbattimento di aereo civile ad Ustica) , dai presidenti delle Nazioni, dalle istituzioni sociali che dovrebbero difendere i diritti dell’uomo, ma spesso e volentieri li calpestano proprio con bugie, menzogne dette col sorriso, con dati falsi alla mano (esperti di mala scienza che rilasciano false ricerche) , col balletto delle comunicazioni che si contrappongono le une alle altre scandalosamente, ma col sorriso sulle labbra anche in casi di gaffes eclatanti (ed il mondo politico e pubblico attuale ne è pieno).
Menzogna è il modo di interpretare e diffondere un evento reale per difendere se stessi od altri da possibili conseguenze di qualsiasi genere dalla perdita d’attendibilità, dalla perdita della rispettabilità, alla paura di una conseguenza penale o di richiesta di danno.
Il suo equivalente, la bugia è intesa come una consapevole e cosciente affermazione di una verità-asserzione, mentre il soggetto sa che sta affermando il contrario per indurre in errore la controparte che domanda.
I due termini sono sinonimi, sebbene la menzogna abbia un significato più impegnativo.

2.0 I sistemi mentali e cerebrali della menzogna

La psicofisiologia della menzogna è molto complessa, poiché sono attivati più sistemi che poi non trovano una soluzione comune di risposta ed avviano quindi segnali disorganizzati ed incoerenti:
-la parola esprime la menzogna,
-i messaggi non verbali che il corpo invia sono talvolta opposti alla parola,
-i processi comportamentali esprimono la crisi dei processi soprattutto tra il sistema emozionale ed il sistema razionale, hanno tuttavia un loro riscontro psicofisiologico strumentale che dimostra le diverse reazioni e controreazioni interne anche se abbastanza mascherate all’esterno.
I sistemi attivati sono:
-il sistema primordiale o istintuale (rettiliano): trova la sua espressione nel combattere lo stimolo con un’azione che dalla corteccia sottocorticale manda subito comandi ai centri motori o del linguaggio.
-il sistema emozionale che dalla corteccia sottocorticale (corteccia di lavoro, Le Doux) per una via breve raggiunge i centri emozionali più importanti quale l’amigdala attivando una difesa senza sapere il significato dello stimolo ed a cascata attiva gli ormoni dell’attacco (adrenalina e noradrenalina).
-il secondo sistema emozionale che riceve stimoli per vie nervose antiche ma preferenziali e dà risposte aspecifiche di difesa/offesa che poi possono essere rilette dal sistema razionale e così integrate modificare l’azione o non agire.
-il sistema razionale e specialmente le aree prefrontali della corteccia che sono deputate alla valutazione delle emozioni che possono essere bloccate nell’invio di una risposta istintuale/emozionale e quindi attivare le aree preposte al giudizio ed alla critica e poi l’invio di una risposta specifica, che nella menzogna non è inviata ma trattenuta ed ignorata e che determina tutta una serie di scariche neuronali non specifiche e che inviano differenti messaggi.
È ben vero che non tutte le bugie hanno il medesimo valore sociale, condanna morale.
Si possono avere bugie convenzionali che possono essere comuni a determinati popoli, culture o situazioni come il gioco del poker in cui è necessario mentire per vincere e chi sa più fingere, riesce nel suo intento;
la menzogna qui è già scontata perchè si cerca di capire e quindi di comportarsi proprio sulla evidenza o meno dei messaggi non verbali dell’avversario. La bugia può quindi in questi casi di gioco una sfida, un cerimoniale che ci si scambia sapendo che il convincere l’avversario di una presunta possibilità, gratificherà chi dice meglio la menzogna medesima.
Più disonesta è la bugia dell’imbonitore da mercato o del porta a porta che oggigiorno fa affidamento anche su corsi di come capire la psicologia dell’eventuale compratore e poter meglio somministrare il prodotto, questo è già un comportamento valutabile come immorale.
La menzogna moralmente più condannata è quella che è usata in ogni circostanza in cui un innocente che subisce un danno è invece invocato come responsabile del danno medesimo (vedi incidenti stradali ed altro) o non riceve l’adeguato compenso perché si sostituisce alla realtà storica. Una realtà manipolata che tutela la negligenza o la criminalità di chi, colpevole, vuole la ragione e non il torto a qualsiasi livello di potere o istituzione sia esercitata specie poi se subentra una superiorità burocratica quasi a firmare ciò che pretende il trasgressore.
L’inganno o la frode prevede, sempre per un ritorno personale di potere economico o sociale o purtroppo anche scientifico.
La manipolazione di un’azione o altro che è eseguito con un trucco o presentato in un modo falsificato è un altro atto menzognero immorale troppo spesso usato specie in esercizi pubblici che presentano bilanci, nuove “scoperte” non sufficientemente testate, ma garantite da esperti corrotti e poco esperti.
Jacques Simon de Plancy nel suo libro “Dizionario delle reliquie “ (nota 4) descrive il culto feticistico dei secoli passati circa reliquie, vale a dire resti di cristiani illustri conservati e venerati che dettero origine ad innumerevoli falsi trafficati per autentici, solo per il guadagno immediato e le aspettative non criticate per i compratori delle medesime, compratori che volevano a tutti i costi un futuro emozionale della massa ed anche economico sull’esposizione delle medesime.
Numerose sono le controversie nate all’interno della Chiesa Cattolica che in numerosi sinodi si pronunciò contro questo commercio, Lutero e Calvino si scagliano contro questi falsi e contro i culti connessi.
L’inganno e la frode sono perpetrati in ogni campo sociale e non ne poteva essere esente nemmeno la Biopsicocibernetica o le fenomenologie inusuali come i cosiddetti grandi isterici dell’Ospedale di Parigi “La Salpetriere” dove dominava lo psichiatra Charcot (che faceva uso d’ipnosi, ma con un ipnotista da piazza. In questo modo, riusciva ad avere delle trance spettacolari che richiamavano anche esponenti del mondo scientifico di allora. I suoi clienti diventavano sempre più accondiscendenti ad assumere le pose che Charcot voleva, soggiornando così gratuitamente nei suoi reparti e con reciproca gratificazione. (molte volte quindi l’ Inganno è una metodica immorale per diventare famosi ed avere quindi “potere” millantato, indubbiamente più pseudoscientifico che scientifico, ma economico).

3.0 La paura e l’aggressività tra apprendimento emozionale e risposta già preordinata (fase iniziale della menzogna) 

Un meccanismo primordiale, che l’uomo ha ereditato dagli antichi rettili da cui deriva è la paura e l’aggressività.
Questi antichi rettili non hanno il cervello con due emisferi ben definiti ed i centri emozionali sono compresi in un complesso unico chiamato complesso k che ha molte connessioni col cervelletto e non è ancora in grado di subire emozioni come le intende l’uomo, perché non ha i centri che si attivano.
Molte reazioni incontrollate dell’uomo, non volute, possono modificare tragicamente uno scenario violento che diventa crimine, crimine incontrollato: tra queste la paura che si trasforma in aggressività ed aggressività distruttiva.
A volte scatta un meccanismo difensivo della specie e dell’individuo, meccanismo non meno distruttivo del crimine che è la menzogna o bugia o frode o inganno nell’uomo, mimetismo nelle specie animali che però è un meccanismo di sopravvivenza irrazionale, altamente emozionale od istintuale.

3.1 Le vie neuronali della paura, preliminare umano della bugia

Moltissime sono le situazioni in cui ogni animale, compreso l’uomo dimostra paura e la reazione è sempre attivata dall’istinto di conservazione che predomina e che travolge ogni altra soluzione, Le Doux afferma che l’uomo ha sempre più paura di quella che gli serve.
Questo meccanismo di difesa istintivo e che attiva l’animale alla difesa/offesa è in parte
-naturale ed
-in parte fa parte del bagaglio conoscitivo/esperienziale ed è stato perciò appreso nel corso degli anni.
Anche se le risposte agli stimoli poi sono le medesime attivazioni dei sistemi e centri cerebrali interessati alla sopravvivenza dell’individuo, la differenza grande tra le due possibilità di risposte naturali od apprese dipende dal tipo di cervello che l’animale ha e conserva nella scala evolutiva.
Il condizionamento frutto d’esperienze subìte realmente o d’immagini mentali conseguenti ad eventi, o la strategia della risposta attivazione/evocazione della paura segue:
-una vecchia via che arriva ai centri della corteccia sottocorticale chiamata anche “transizionale”, perché non elabora la risposta, ma la “fa”transitare o
 - verso le aree superiori dove sarà integrata dai ricordi e riconosciuta nella sua vera realtà,
- o partirà una risposta che è già preordinata dai centri emozionali inferiori, e che non sarà possibile fermare, poiché è stata avviata un’escalation cieca ed istintiva, esito di ricordi emozionali non integrati dalla coscienza esperienziale o critica.
-ed una nuova via più raffinata, che organizza meglio la risposta dal centro di smistamento talamico ai centri cerebrali superiori di valutazioni ed integrazione e la risposta in uscita sarà una risposta proporzionata allo stimolo.
Studi recenti di Risonanza Magnetica per Immagini hanno dimostrato che per la bugia sono attivate nove aeree cerebrali, mentre per la verità solo cinque aree. La bugia quindi è un’attivazione maggiore di più centri antagonisti cerebrali.

3.2 l’area dei lobi frontali come sede preferenziale delle regolazioni emozionali e della bugia?

 Ledoux intitola un suo capitolo (4, 236) ”paura e odio nell’ansia”, con queste premesse si può spiegare l’avvio di molti crimini, non giustificarli, ma capire l’innesco emozionale.
L’ansia è una paura irrisolta che avvia alle fobie ed agli attacchi di panico, all’odio verso lo stimolo provocatore e se tutto ciò è connesso ad un danno funzionale dei lobi frontali, come nel soggetto nevrotico (nota 4, pag. 258) ; negli esseri umani vi è l’ostinazione, l’incapacità di smettere di fare qualcosa: la regolazione corticale non controlla più l’ostinazione emotiva a proseguire, e potrebbe essere un’ipotesi delle troppe coltellate, dell’infierire inutilmente su un essere umano già cadavere.
Si discute, oggi, sui limiti e sulle effettive funzioni del cervello emozionale, impropriamente chiamato cervello limbico e più impropriamente chiamato cervello od emisfero destro, si è ormai sicuri che una zona importante delle varie forme di comportamento emozionale sono le due amigdale, piccole formazioni a forma di mandorla situate nel prosencefalo e che sono la sede principale di quasi tutte le emozioni (violente, gioiose, ecc) essendo un complesso raggruppamento di nuclei diversi aventi funzioni diverse ed opposte, tra cui dell’:
-aggressività irritativi.
-aggressività competitiva.
-aggressività difensiva indotta dalla paura (Galef 1970).
È ben vero che non è l’unico centro coinvolto nello scatenamento emozionale, ma ne rappresenta un’area primaria.
Questi centri hanno una via diretta di connessione col talamo che è la prima stazione dove arrivano gli stimoli dall’esterno.
È stato anche dimostrato che (Bruce Kapp nota 1) esiste anche una sottoregione della medesima amigdala che ha delle connessioni dirette con i centri del midollo allungato regolatori della frequenza cardiaca e del sistema neurovegetativo responsabile della sudorazione, avvio di meccanismi di difesa o attivatori degli ormoni dello stress, quindi si può notare come ad ogni stimolo si ha inizialmente un’attivazione delle risposte neurovegetative per essere meglio in grado di reagire o di reagire anche esageratamente come appunto nella menzogna.
Vanzelli giustamente osserva che: ”L’insegnare ingannevolmente ai bambini ed ai giovani che essi sono oppressi fin dalla nascita dai genitori, dalla cultura, dalla religione e dalla società e che essi hanno il diritto di comportarsi al di fuori d’ogni ragionevole limitazione, non serve altro che a prepararli deliberatamente e malvagiamente a diventare frustrati e nevrotici e bugiardi………………” (nota 15, p. 161).

3.3 La risposta comportamentale dell’uomo “Attacca o fuggi o resta fermo ed inganna”

Altre osservazioni neuroanatomiche evidenziavano che l’attivazione del nucleo centrale dell’amigdala causava immobilità rientrando quindi nell’avvio generale dell’organismo al controllo generale dei meccanismi di difesa (la catalessia di molti animali di fronte al pericolo, l’immobilità può essere così spiegata: immobilizzarsi per sopravvivere, è noto che molte persone di fronte ad un pericolo, si immobilizzano, non sono più in grado di far gesti o / e nemmeno di invocare aiuto o altro).
Altre risposte, come già descritte:
- l’immobilità (risposta di difesa)
-la soppressione della sofferenza o diminuzione del dolore.
-il rilascio e l’aumento degli ormoni di attacco o di stress,
-il potenziamento dei riflessi che diventano più mirati,
sono attivate da segnali in uscita dal nucleo centrale dell’amigdala (nota 6, pag. 164)
Una rete di connessioni porta gli stimoli dai nuclei laterali dell’amigdala ai nuclei basali che sono connessi al nucleo centrale, ultima stazione di arrivo degli stimoli e stazione di partenza del viaggio della paura.
Questa connessione di reti neuronali scollegate dalla corteccia evoluta dell’uomo è molto suggestiva per la dimostrazione che le risposte emozionali o semplicemente emotive non coinvolgono sempre le aree superiori della coscienza e della conoscenza, e non si servono del pensiero, ragionamento, coscienza per mettere in guardia la persona contro un pericolo esterno.
L’uomo si trova così a comportarsi, spesso, come un mammifero poco evoluto o più ancora un rettile preistorico dotato d’aree corticali rudimentali non simmetriche e non collegate tra loro da connessioni interemisferiche.
Questo meccanismo diretto di immettere l’uomo nelle spire della paura e dell’aggressività non si è disattivato nel corso dell’evoluzione perchè la sua utilità è ancora alcune volte necessaria, anche se carica di contraddizioni che sono bugie, menzogne:
-quando un segnale di allarme arriva al talamo, questo lo manda all’amigdala che inizia la difesa e poi in un secondo tempo alla corteccia che inizia il riconoscimento del pericolo,
poi manderà ai veri centri motori una sollecitazione di risposta più adeguata allo stimolo perturbatore.
Il sistema che coinvolge l’uomo nella paura e dell’aggressività conseguente prevede:
-una prima decisione indiscriminata e massiccia ed
-una decisione successiva più adeguata e risparmiatrice d’energia che si immette anche nella menzogna: una persona percorre una strada di notte, alla luce improvvisa di un faro si butta fuori strada, poi si accorge che è una motocicletta e che la sua reazione è stata eccessiva, ma se il faro acceso apparteneva ad una automobile che aveva un faro non funzionante, la persona ha avuto la vita salvata da quel meccanismo primordiale, rettiliano: si è sopravvissuti grazie ad un meccanismo piuttosto rozzo e poco sofisticato, la persona può intravedere in una risposta un pericolo ed allora innesca gli stessi meccanismi sopra descritti.

3.4 La tecnica di condizionamento istintiva della bugia o menzogna

La persona avrà così instaurato un condizionamento della paura che adesso coinvolgerà non solo lo stimolo diretto come una luce improvvisa, ma anche tutte le condizioni e circostanze come il buio, la strada, eventuali rumori accompagnatori del veicolo, un altro possibile pericolo, tutti questi particolari sono letti e depositati in un altro centro del sistema emozionale che è chiamato ippocampo, molto vicino all’amigdala ed a lei strettamente connesso, ma con compiti divisi.
Il condizionamento della paura e l’istinto di sopravvivenza avvieranno i meccanismi stressanti, ma corticalmente superiori della menzogna.
Darwin (6, pag. 37) prese per primo in analisi il significato delle emozioni agli effetti della sopravvivenza concludendo che la paura è importante agli effetti della preservazione della specie in quanto motiva l’animale alla prudenza, prudenza che non si equilibrerà più se si innesca un’aggressività “rettiliana” incontrollata e non più controllabile: ecco il perché si risponde con una menzogna ad oltranza per difendersi da un possibile pericolo, castigo ecc, mancato riconoscimento, esagerazione della contromisura.
In quei momenti decisionali comanda il cervello viscerale (emisfero emozionale e sistema limbico) rappresentato dall’ippocampo che però è strettamente connesso con il corpo striato (vedi Le Doux, nota 6). Il sistema limbico comprende alcune regioni del diencefalo e del telencefalo che “coordinano le afferenze sensoriali con le reazioni corporee e le necessità viscerali” (Papez 19589) e che “rappresentano il luogo di origine delle emozioni” (Fulton 1951).
“ (Indubbiamente il concetto di Sistema Limbico non è tanto morfologico, quanto fisiologico e psicologico. Tale porzione del Sistema Nervoso Centrale interviene nell’elaborazione di tutto l’insieme dei comportamenti correlati con la sopravvivenza della specie, elabora le emozioni e le manifestazioni vegetative che ad esse si accompagnano ed è coinvolto nei processi di memorizzazione.
Il Sistema Limbico è una formazione filogeneticamente antica)”.
È un deposito dei ricordi assieme alle aree sottocorticali sensoriali che ricevono i vari stimoli dall’ambiente, aree che sono chiamate “transizionali” perché in queste avvengono le varie elaborazioni che poi sono inviate nei vari depositi tra cui l’ippocampo. L’ippocampo e le aree circostanti, quando evocheranno i ricordi, invieranno stimoli all’amigdala per tingere i ricordi con i colori delle emozioni.
Un’area della corteccia frontale sconosciuta nei rettili è l’area mediale prefrontale che, stimolata, avvia all’amigdala i segnali d’estinzione o di cessazione o di soppressione del processo emozionale innescato.
In ogni modo queste due mandorle comuni a tutti i vertebrati determinano la difesa della specie, nei rettili che hanno scarsa corteccia cerebrale non sono presenti le altre vie più raffinate e per questo non sono in grado di optare per più e differenti comportamenti di difesa.

3.5 La lucertola emotiva ovvero l’uomo diventa menzogna

Ledoux definisce l’uomo una lucertola emotiva o meglio un derivato emotivo di un Giurassic Park. (nota 6 pag. 181) e ancora (nota 6, pag. 276) ”Proviamo più paura di quanto ci occorra, e sembra che sia colpa del nostro efficientissimo sistema di condizionamento alla paura, sommato alle potentissime capacità di pensare alle nostre paure e all’incapacità di controllarle. ” E se non si controllano, scatta la menzogna o la frode per riequilibrare l’overdose di paura.
Molti esseri viventi come i rettili si accontentano, anche per la loro stessa biologia, di avere un pilota “emozionale” automatico senza porsi le domande più chiarificatrici e più vantaggiose, ma la sopravvivenza non guarda molto per il sottile e spesso e volentieri la valutazione del rischio (R. e Caroline Blanchard) non può aspettare che la corteccia sottocorticale o l’ippocampo formuli l’avvio alla risposta tramite i centri superiori, l’amigdala li precede nella decisione da prendere.
Quella frazione di tempo che il cervello impiegherebbe per dare una risposta più consona allo stimolo, potrebbe costare la vita della persona stessa, ecco perché le risposte alla paura sono molto spesso non criticate, non elaborate dai centri superiori.
Da quelle aree transizionali sottocorticali dove lo stimolo stesso è subito avvertito come allarme rosso indiscriminato, come tale fa partire risposte di difesa che possono essere troppo imponenti, troppo sproporzionate, troppo aggressive ma conservative per l’individuo e la specie.
L’evoluzione futura dell’uomo dovrà tenere conto delle caratteristiche proprie delle possibilità umane tra cui più importanti la cultura e la tolleranza religiosa (nota 3, 212):
-la cultura aumenta i legami interpersonali con un conseguente diminuire della paura e dell’aggressività e forse anche dei disturbi mentali,
-la tolleranza religiosa contrasta la violenza, aumenta la cooperazione e l’altruismo, aumentando l’autocontrollo dei singoli.
Fino a quando modelli negativi ed incalzanti saranno forniti dai mass media (si pensi alla potenza persuasiva della televisione o di internet) , si assisterà solo ad ambigui poteri che alimentano e favoriscono la menzogna, terrorismo individuale, di gruppo, di nazione che immergeranno l’umanità in paura e aggressività con manifestazioni sempre più tragiche tra cui volentieri “i messaggi a doppio livello” che altro non sono se non una elaborazione più sofisticata della menzogna, ma più distruttivi.
“Quando si comunica, nella maggior parte dei casi non si invia un unico messaggio ma più messaggi contemporaneamente. Ciò accade ancora più spesso quando il mezzo di comunicazione è multimediale e i messaggi possono essere inviati a diversi livelli e attraverso differenti canali: visivi, sonori, nel corso della narrazione, attraverso i movimenti, gli stacchi, la velocità, i colori, le espressioni. La realtà rappresentata – ci ricordano gli esperti della comunicazione – non è la realtà vera, c’è un valore aggiunto di cui bisogna tener conto. Le emozioni, l’estetica, gli effetti speciali, il movimento delle immagini ad alta definizione che si susseguono sullo schermo possono avere il sopravvento e la piacevolezza dell’insieme può oscurare del tutto la razionalità. Questo caso, come molti altri, rivela come sia possibile procedere attraverso compartimenti stagni e come settori diversi che possano seguire logiche opposte ignorandosi a vicenda. ” (11)

4.0 Frode, menzogna, inganno cosciente e non cosciente, falso ricordo

 Nella ricerca scientifica sulle doti reali del sensitivo si devono fare delle importanti considerazioni:
-spesso l’operatore dell’occulto si autodefinisce sensitivo ed è una frode, un inganno per porsi sopra gli altri e richiamarli a sé per soldi o per il gusto del potere.
-altre volte l’operatore dell’occulto è illuso di avere dei poteri che non ha, ma che il suo immaginario gli suggerisce: l’operatore dell’occulto ha quindi un disturbo mentale spesso individuato come paranoia o mitomania e qui l’inganno è spesso non cosciente.
- qualche volta una persona che si trova in stato emozionale particolare ha delle esperienze non comuni e da allora inizia per un determinato tempo ad avere esperienze strane che vive come fenomenologia paranormale come incorporazione spiritica a seconda che si tratta di Entità di un mondo sconosciuto, oppure figure disincarnate che si incorporerebbero in un soggetto che funziona da medium, channelling (fare da canale trasmettitore dal mondo sconosciuto) , tra il mondo transpersonale/spiritico/spirituale e l’uomo nel suo ambiente.
-altre volte esiste uno stretto rapporto emozionale inconscio tra una vicenda storica passata e dimenticata (input) ed il nuovo evento parapsicologico che è chiamato “spontaneo (output, anche se non lo è. La spontaneità non è tale com’è intesa, è frutto di un’attivazione dei centri delle memorie emozionali e dei ricordi razionali o / e falsi ricordi che tuttavia avviano un’esperienza vissuta come reale dal soggetto che ha oltrepassato la prova di realtà ordinaria (entra in trance) ed è entrato in uno stato modificato / alterato della solita coscienza /conoscenza.
Qualche volta il soggetto ha esperienze inusuali, non riconoscibili come conseguenza di eventi passati ed allora si può avere il vero sensitivo, il cui studio potrà anche non dimostrare nulla (ricordiamo la trance che spesso accompagna questi fenomeni) , ricordando che spesso quelle doti improvvise o che possono avere una derivazione di familiarità spesso sono a termine: finiscono improvvisamente come sono arrivate.
La scienza vera che umilmente studia un caso evitando ogni preconcetto scontato, ogni tanto aggiunge qualche tassello al mosaico dell’uomo ed al suo mondo interno: è il caso della premonizione o chiaroveggenza che è stata dimostrata scientificamente come potenzialità umana senza addobbi particolari: tutti l’hanno, chi più e chi meno ed al mondo sconosciuto è stato sollevato un velo, stanno per cadere dei preconcetti sulle facoltà biopsicocibernetiche dell’uomo. 

5.0 C’è un guardiano che apre la porta del subconscio, ma le immagini immaginative mentali del subconscio sono il sostituto esperienziale della realtà fisica

Il guardiano della porta (citato da Jung come un controllo razionale dell’inconscio) controlla il passaggio dal mondo del subconscio (mondo non fisico) al mondo razionale (mondo fisico) nei modi e nei tempi a lui permessi e con tutte le possibilità di evitare attraverso le vie emozionali brevi la corteccia razionale associativa e della cosiddetta critica.
Altre volte il guardiano della porta è stato sostituito da una variegata gamma di disturbo mentale che assume il controllo delle vie neuronali in uscita e le modifica formando delle pseudorealtà molte volte piacevoli e redditizie: Pablo Coelo (nota 3 pag. 84ss) nei suoi libri “il pellegrino di Campostela” ed “Il grande blu”offre soluzioni a portata di mano di ricerca spirituale che coinvolge pratiche esoteriche, ”ma queste soluzioni sono tipiche di certe spiritualità che tali non sono e che sono offerte al fastfood religioso / emozionale e commercializzato come apertura nel misterioso che invece è la base del mondo magico”.
Ernesto Bozzano, sostenitore della scientificità dello Spiritismo, riferisce dei casi interessanti di Personalità Medianiche che si dichiarano personalità subcoscienti, quindi appartenenti al mondo psichico dell’uomo e nulla di più.
Anche il dottor Osty durante una sperimentazione con personalità medianica comunicante
 (Rev. metapsich. Genn/febbr 1934) si sentì rispondere:
"Io sono voi stessi ed ho il potere di guidarvi"quindi niente poteri magici o connessioni con altri mondi.
Tale personalità "medianica" (ma subconscia) si dimostrò capacissima di scrivere commedie e novelle, prevedere il futuro di vicende domestiche dei due sperimentatori, vicende che si realizzarono nei minimi particolari: e che si manifestarono durante una seduta di spiritismo od occultismo (sempre inizialmente una trance dissociativa).
Harrison già ai primordi del movimento spiritualista (spiritista) aveva già compreso che buona parte dei fenomeni medianici (esp e pk) ovvero psichici e fisici traessero origine dalla subcoscienza (inconscio) del medium.
Il subcosciente è legato al genere, all’individuo ed alla cultura ed alla sottocultura.
E Calligaris, neurofisiologo, insistentemente afferma che il nostro subconscio possiede un numero maggiore di dati di quanto sia possibile pensare, dati che soltanto in condizioni particolari possono riaffiorare alla superficie, oltre il guardiano della porta della conoscenza razionale. (nota 11, pag. 112)

6.0 L'uomo e le esperienze paranormali

In Luci ed Ombra vol. 99 giugno 1999, un interessante articolo è così intitolato:
"Vecchi errori di nuovo alla ribalta: spiritismo e reincarnazione".
Gli autori partono dalla ristampa di un libro di Renè Guenon "L'erreur Spirite"ediz. Riviere 1923.    
Guenon, martinista, vescovo gnostico, descrive che lo spiritismo è un errore, tutto è una grande illusione, ma evidentemente non si può gettare via l'acqua sporca con dentro ancora un bambino semipulito, pulito o sporco, ma sempre bambino.
"In ogni luogo, (continua) del resto, i sensitivi così dotati furono sempre considerati dei posseduti e degli ossessi, secondo i casi, e ci si occupò di loro solo per cercare di liberarli e per guarirli.
Gli spiritisti hanno fatto di quest’infermità un privilegio e cercano di mantenerla e coltivarla o addirittura di provocarla artificialmente e fanno segno di un’incredibile venerazione gli infelici (sensitivi) che ne sono afflitti. . . ”.
Ne risulterebbe secondo l’autore e già più sopra descritte che:
-esisterebbero soggetti normali che non sanno di possedere facoltà paranormali, finché un imprevisto non le attiva.
-esisterebbero persone con disturbi mentali tali che s’illudono d’avere doti particolari, questi falsi sensitivi non sono molte volte coscienti di quello che dicono, perché sono convinti di essere tali, come alcuni maghi o operatori dell’occulto.
-esistono persone che volontarizzano le immagini mentali (tecniche orientali ed altro) o si autoipnotizzano ed allora diventano medium, paragnosti, sensitivi di secondo tipo, operatori dell’occulto.

6.1 La trance come stato modificato di coscienza, la trance quotidiana e la frode preordinata

Molte profetesse del passato solevano mettersi (Delfi, Grecia) su sorgenti naturali di gas che le intontivano o sopra fuochi di legni particolari od incensi che bruciavano ed allora inebriate da fumi particolari come allucinogeno, profetavano.
Ricordiamo un responso greco/latino (delfi, regione Focide): “andrai… ritornerai. . . non... morirai in guerra” senza virgola perciò il “non” non si sapeva dove metterlo se vicino al “ritornerai” od invece al “morirai” e ognuno lo metteva dove più lo spingeva l’emozione o la sua convinzione intima.
Recentemente è stato fatto un esperimento con metodo e rigore scientifico: a molti soggetti è stata fatta vedere
- un’immagine a forte emozione ed
- una a debole o nulla emozione.
Tutti in corrispondenza dell’immagine forte avevano una forte reazione registrata come un’onda alta, mentre a quella a debole emozione avevano un’onda più bassa.
Fin qui nulla di strano, ma lo strano registrato era che l’onda non si formava alla vista dell’immagine, ma qualche secondo prima cioè nel futuro, prima del fatto che doveva succedere; e per l’immagine debole l’inizio nel futuro era molto più basso, ma sempre prima della proiezione dell’immagine, e non si sapeva, per regola dell’esperimento quale immagine venisse proiettata, poiché la scelta era stabilità da un computer che agiva a caso, analogicamente.
Quindi perché un inizio più alto per l’immagine forte e un inizio più basso per l’immagine debole prima della proiezione medesima ? La risposta non è stata ancora data per correttezza.
Ciò dimostra, tuttavia, che in ciascuno di noi la premonizione o chiaroveggenza è già presente e l’uomo di scienza non sapeva d’averla, mentre era supervalutata da chi ne faceva un uso improprio, ingannevole. 

La frode (dei visionari, dei sensitivi, dei minigeller, delle coppie di compari, e degli sperimentatori bugiardi) 

Nel 1725 tre giovani si recarono da Adam Beringer, medico personale del Vescovo di Wunzburg e decano della facoltà di medicina e gli portarono degli strani fossili (1).
Sulle pietre, grandi come un palmo della mano si vedevano figure in bassorilievo di ragni antidiluviani che tessevano una ragnatela, api in volo, insetti a quattrordici zampe. Beringer non fiutò l’inganno che era partito da due suoi colleghi che volevano screditarlo Ignaz Roderique e Georg Von Ekart e che avevano fabbricato loro quelle pietre e fatti pervenire attraverso dei loro allievi.
L’inganno aveva il movente dell’odio e dell’invidia, gelosia.
Beringer si accorse dell’inganno solo dopo che aveva pubblicato un libro su quei fossili e gli pervenne persino una tavoletta con scritto, il suo nome in ebraico.
I suoi colleghi, però, furono costretti ad abbandonare la città.
Nel corso delle ricerche di verifica numerosi medium furono sorpresi a falsificare gli effetti psichici stabiliti e di cui si dicevano portatori. Questo successe sia nelle sedute private a pagamento, sia in importanti laboratori.
In più di un’occasione un parapsicologo o ricercatore fu sorpreso dai colleghi, mentre frodava durante gli esperimenti o confutato dopo in base ai risultati manipolati.
Se la frode dei medium e dei paragnosti è già cosa grave, quella degli sperimentatori assume toni maggiori di gravità. Ciò ha indotto molti parapsicologi a fare una ripulitura di tutto il materiale del passato e ad eliminare dalle liste attuali dubbi ricercatori e ciò è molto confortante perché nelle altre branche scientifiche si dà per scontato la lealtà dell’operatore fino a quando non si scopre l’opposto.
In Biopsicocibernetica o parapsicologia lo sradicamento delle frodi è all’ordine del giorno e ciò denota più serietà nell’esposizione degli eventi presentati che invariabilmente sono tacciati d’ERRORE O INGANNO.
Se la metologia applicata, molte volte, da già risultati approssimativi e dubitabili, la frode non ha nessuna giustificazione e compromette anche tutta l’altra sperimentazione seria e il più possibile metodologicamente attendibile.
Comitati scientifici come il CSICOP ed il corrispondente italiano CICAP hanno come obbiettivo l’indagine critica del paranormale e delle asserzioni delle scienze affini, e una divulgazione sui risultati delle loro indagini in merito al mondo scientifico ed al pubblico. 

Ci sono accorgimenti per evitare la frode? 

1.0 La ricerca sul soggetto da controllare

Questo capitolo è troppo impegnativo, nel senso che si dovrebbero riesumare statisticamente tutti gli esperimenti biopsicobibernetici del passato ed osservare attentamente i risultati, Brougton nel suo libro “Parapsicologia” (vedi bibliografia) dice che la biopsicocibernetica, scienza o parascienza, è quella che adotta misure di sicurezza superiori alle altre scienze che pure hanno imponenti smagliature come frode o d inganno, dello stesso parere è pure Hebbs, ma la frode tuttavia è sempre presente e gli accorgimenti devono essere
-Generali.
-Personali per la persona, se c’è, coinvolta nel fenomeno.
-Personali per l’osservatore parapsicologo o biopsicocibernetico.

1. 1 Generali

Ogni evento ha i suoi accorgimenti particolari per evitare l’inganno, gli esempi sottostanti aiuteranno meglio a capire:

a)    Lacrimazione e sanguinamento di statue: (nota 6 in quest’articolo si presenta il caso della “Madonnina di Civitavecchia”) con studio dell’ambiente familiare in cui è avvenuto l’evento, studio allargato anche al parroco di allora, all’ambiente carismatico emozionale, a cosiddette premonizioni dell’evento, al riscontro obbiettivo di DNA maschile su statua femminile, alla mancanza di videoriprese, alle topiche del vescovo che non conosce le dinamiche dell’apparizione di Guadalupe, e dissemina d’errori grossolani il suo libro “Ha pianto nelle mie mani”. ,
b)    all’esorcista di allora di Civitavecchia che col pendolino diagnosticava i fatti veri come quello di Civitavecchia, perché il pendolino si muoveva in un dato modo.
c)    Ad un esorcista molto telepresente di Roma ed ad uno scrittore francese Mariologo che in Tv nazionale italiana affermò che il sanguinamento del volto della Madonnina di Civitavecchia aveva la forma dello stivale dell’Italia è perciò era vero il sanguinamento misterioso, la prima commissione messa assieme dal vescovo non fu concorde: tre membri si pronunciarono contro l’eventualità misteriosa, non ci fu commissione scientifica, ma un solo membro laico.
Queste incredibili affermazioni furono contestate da pochi tra cui il sottoscritto, ma ciò che è stato più grave come ERRORE gia segnalato da DONCHIN nel 1882 è che Mons. Grillo afferma (pag. 40 del suo libro):
“I testimoni furono proprio tanti ed anche qualificati, alcuni molto qualificati come il capo dei vigili urbani ed un colonnello”.
DONCHIN, a seguito delle cantonate prese da colleghi troppo ingenui della Società di Ricerca Psichica Inglese invito a far prevalere il buon senso quindi era perfettamente inutile che gli investigatori si arroccassero nella loro dignità sociale e protestassero la loro buona fede per avallare dei risultati che potevano benissimo essere contestati: i testimoni sono importanti, ma il loro censo non vale un acca; ci vogliono esperti del ramo: il principio di autorità è proprio, in questo campo di più studiosi e che non siano in malafede o vogliano spingere dei risultati, non indagati scientificamente.

Allora lo schema operativo in questo caso prevedeva:
-raccolta preliminare d’ogni informazione sui soggetti coinvolti e collaterali.
-esclusione di frode ed inganno (doppio cieco, prova della falsificazione, ecc.).
-esclusione di fenomeni di protagonismo, mitomania ed altri fenomeni psicopatologici, analisi scientifiche serie e mirate e con strumentazioni idonee.
-identificazione di fenomenologie biopsicocibernetiche da ipotizzare e poi provare.
Qui si ferma l’operatore dell’osservatore scientifico.

I blocchi importanti non studiati, in questo caso ed all’epoca, furono:

-La raccolta preliminare d’informazione sull’ambiente umano coinvolto
-L’esclusione di frode od inganno.
-L’esclusione di fenomeni psicopatologici, che però qualche volta si possono accompagnare a fatti imprevedibili, ma lo studio obbiettivo lo dimostrerà. 

Osservazioni elettro e fonocardiografiche su uno yogi durante le pratiche per fermare il cuore

Nel 1986 il Centro Ricerche di Milano si occupò di un millantato caso di yogi che si reclamizzava come soggetto capace di fermare il cuore.
Tale Gyanander Kumar 35 anni dette spettacolo di sé a Riva del Garda ed ospite presso vari centri esoterici
Per le cosiddette sue capacità di risvegliare la kundalini, ed il samadhi per seppellimento ed appunto esibizioni sul come si “ferma il cuore”.
Incuriositi da questa reclame si accettò l’invito di partecipare ad una sua esibizione in Milano con strumentazione cardiologia: un fonoelettrocardiografo, minimo indispensabile in una riunione pubblica.
Si era già letto in letteratura quanto avevano scritto autori come Bagchi, Anand, Brosse, Wenger e di cui si rimanda al testo (pag. 92). La registrazione dimostrò che Kumar durante le sue dimostrazioni:
-sovraccarico atriale destro e sinistro
-variazione asse elettrico cardiaco,
-compressione e riduzione del volume cardiaco
-notevole tachicardia durante i “Kumbaka”altrimenti chiamati manovra del Valsalva ovvero espirazione a glottide chiusa o iperpressione toracica,
segni d’anossia / ischemia cardiaca.
Durante i kumbaka, scompariva il polso registrato con fono ai polsi periferici e si affievoliva il rumore centrale, ma non scomparivano i segni elettrocardiografici dell’attività cardiaca che diventa patologica.
Perciò il cuore NON si fermava, ma succedeva quanto insegnano i manuali di fisiologia durante la manovra di iperpressione toracica e cioè scomparsa del polso e rumore periferico.
Da questo secondo esempio constatato sul campo si traggono due regolette:
-leggere la letteratura in merito.
-usare strumentazione adeguata. Se ci si fosse fermati all’uso del fonocardiografo si sarebbe presa un’ennesima e deleteria cantonata.

-Nel 1993 il sottoscritto ha iniziato a studiare un caso apparizionale con manifestazioni di stigmate su D. M. i/M. di Manduria, ed il fenomeno accompagnatorio e il sanguinamento di statue religiose e la materializzazione d’olio d’oliva in provette o contenitori, chiusi, sigillati e firmati da presenti.
Era accompagnata da un certo Don P. e da altri sacerdoti che credevano nelle sue manifestazioni. (il caso è stato pubblicato vedi nota 8 pag. 5).
Erano state notate incongruenze del tipo, prima di sanguinare una statua, lei stava da sola in chiesa o in camera e poi diceva che sanguinava quella statua.
Il fatto più eclatante era il controllo della “materializzazione” dell’olio d’oliva profumato, che però in un caso a Roma risultò essere olio di semi.
Per primo si prepararono due contenitori contenenti un ramoscello d’oliva, sigillati e controfirmati, uno fu trattenuto presso la casa del sottoscritto e l’altro consegnato a P: V. che lo portò a Manduria. Qualche giorno dopo gridano al miracolo, poiché il contenitore, esternamente intatto si era riempito d’olio, quello a casa de sottoscritto no. Si fece un’altra prova in accordo col CICAP (prof. Piazzoli, prof. Garlaschelli) che inviarono per tramite nostro delle fialette chiuse alla fiamma a Manduria dicendo che non era necessario chiuderle in contenitori sigillati od altro, ma a Manduria furono chiuse in un contenitore, sigillato, con firme dei presenti. Poi il solito miracolo: si chiede di portare a Pavia il contenitore. A Pavia con presenti il sottoscritto, P. C. e gli operatori del CICAP si apre il contenitore e si nota che diverse fialette contenevano olio, erano annerite, bucate a caldo e malamente chiuse, una non c’era perché Dh aveva detto che la Madonna ne aveva trattenuta una, (si era rotta invece nella manomissione). Così si confermò l’inganno che il contenitore era stato aperto, (cosa abbastanza semplice) , per far entrare l’olio nelle fiale che si erano riscaldate, bucate e malamente chiuse, le foglioline di olivo era tutte bruciate. Ma i sostenitori della materializzazione non credettero all’evidenza dell’inganno e sostenevano che era stato il calore del loro soprannaturale a provocare tutto quello. In una visita a Manduria, chiamati dal vescovo locale, quando i vari sorveglianti si accorsero della nostra presenza, dopo ore di preghiera delle persone presenti tra cui personaggi come vescovi vagantes ed altri sacerdoti molto dubbi che confessavano ed assolvevano dicendo “ti benedico”, arrivò un messaggio di Dh “ La Madonna mi ha detto che ci sono diversi non credenti che sono venuti per spiarci ed allora non comparirò lì, ma a casa “fine del rituale.

- nel 1988 a Ponti sul Mincio un uomo dichiara che gli compare la madonna giovanissima.
Non si possono fare indagini psicologiche, poiché quel giorno era presente anche una televisione nazionale. Ci si accontenta di registrare il cosiddetto evento apparizionale: da subito ci si accorge che il soggetto presenta una frequenza cardiaca e tono vascolare in vasocostrizione ben prima dell’evento ed anche dopo molto tempo dell’evento stesso: quindi il fatto è perlomeno volontarizzato anche se era saltuariamente isolato dall’ambiente, ma anche durante l’attesa, dava ordini al suo comitato e controllava l’andamento del tutto. Non si è più potuto seguire il caso per non disponibilità della persona.

L’iperattivazione emozionale riscontrata ore prima dell’evento ed un’ora dopo depongono non per un evento immediato ed esterno alla persona, ma per una sua preparazione e perciò non si è potuto superare il primo gradino della frode, menzogna, imbroglio cosciente o non cosciente. (più realtà fantasticata vedi nota 9 pag. 78)

-Altri casi smaccatamente fraudolenti sono stati diversi sanguinamenti di statue religiose relazionate nella nota 9 pag. 13. In particolare una statua della Madonna a Tabiago Como con riscontro di sangue maschile (vedi anche Civitavecchia). L’inganno emerse dallo studio del sanguinamento lungo la statua: era stato spruzzato del sangue nell’occhio sinistro della madonna e lasciato colare lungo il corpo fino ai piedi, poi si era passati all’occhio di destra, ma colui che compiva il gesto non aveva diminuito la pressione sulla siringa usata per cui si vedeva nettamente un filo di sangue tra l’occhio sinistro e destro e poi il rigagnolo anche qua che scendeva per caduta fino ai piedi. L’altra particolarità che si è già detta una statua femminile che piange sangue maschile.

Da questi esempi seguiti personalmente emerge la necessità di una conoscenza appropriata dell’evento tanto più se è già noto in letteratura e di com’è stato classificato secondo criteri rigorosamente scientifici ed appropriati.

Perciò ogni caso singolo eclatante deve essere inserito in quelli già noti e studiati e preparare la metodologia per seguirlo ed escludere frodi consce ed inconsce del soggetto o dei vari comitati sorti attorno, psicopatologia del soggetto, volontarizzazione del fenomeno tenendo ben presenti le varie tappe identificative che è necessario seguire come le tappe consigliate da Centro di Milano.

Schema di studio proposto dall’ex Centro Studi di Milano (Gagliardi, Margnelli)

Dunque ogni caso è un caso a se stante e necessita di una prevalutazione non già direzionata.
Quindi uno studio di fenomenologie biopsicocibernetiche necessita di (nota 7, pag. 41):

Primo stadio: raccolta informazioni preliminari
- Storiche, personali, medicopsichiatriche, circostanziali.
- Studio letteratura specifica.

Secondo stadio: esclusione di frode, inganno, simulazione da parte del soggetto coinvolto
- Coinvolto nell’evento, osservatori, sperimentatori (costituzione commissione scientifica).

Terzo stadio: analisi scientifiche, verifiche strumentali, verifiche psicologiche, ecc.
(studio ripetitività, fenomeno ritualizzato, fenomeno con ambiente preparatorio)

Quarto stadio: identificazione e classificazione del fenomeno biopsicocibernetico
- studio fenomeni collaterali, come contagio emozionale, ecc.
- eventi particolari accompagnatori studiati sempre scientificamente

Quinto stadio: ipotesi o giudizio finale, studio eventuali carenze informative o di controllo,
integrazioni.

Ora i protocolli di studio proposti dal “Il Laboratorio di Bologna” rappresentano un miglioramento di questo schema di studio che era abbastanza semplice, ma comprensivo delle caratteristiche fondamentali della ricerca, messo a punto dal centro ricerche di Milano nel 1985.
   
Ricerche psicologiche e psicofisiologiche sul soggetto umano

Eckman nel suo libro “I volti della menzogna” (nota 1) elenca una serie d’errori strategici (nota 1 pag. 30).
che sono le basi per scoprire e poi evitare la frode:
-1) si possono scoprire accidentalmente le prove dell’inganno.
-2) chi inganna è tradito da un collega invidioso, da un informatore apposito,
-3) chi inganna manifesta indizi di falso o segni rivelatori come cambiamento di espressione del volto, movimenti involontari del corpo, cambiamento di voce, deglutire la saliva, respirazione più profonda od accelerata, lunghe pause tra una parola e l’altra, lapsus, microespressioni del viso specie asimmetrici, gesti involontari. Perchè il mentitore può tradirsi? Perché il pensiero viaggia in un senso e l’emozione dà un comportamento contraddittorio e tutta una psicofisiologia consona alla lotta tra pensiero ed emozione.
Non sempre chi mente può prevedere quando si presenterà la necessità di mentire, non sempre c’è il tempo per preparare una strategia, ripassarla, ma si sa che il medium, sensitivo, paragnosta che inganna è un soggetto già preparato ad evitare che la sua frode venga scoperta per cui se gli accorgimenti del n. 3 possono ancora essere “letti”nel comportamento, il professionista si è abituato alla frode ed ha acquisito una notevole capacità di diminuire od addirittura sopprimere molti indizi della sua frode.
In altre parole c’è in atto un piano strategico con tutta una serie d’eventuali spiegazioni per alcuni errori non previsti o prevedibili che ha come base:
-la paura di essere scoperto e la fine o declino della carriera, il non riconoscimento di errori o metodiche inefficaci al problema e normalissime nella ricerche che procede a tentoni.
-la soddisfazione di continuare a beffare sia i presenti che gli osservatori.
Quindi le loro due abilità accentuate sono:
-quella necessaria ad ideare la strategia basata sull’inganno.
-la strategia indispensabile a sviare i sospetti dei presenti, ma soprattutto degli osservatori, che molte volte sono sprovveduti o non conoscitori dell’argomento, ma appartengono alla schiera degli amici degli amici (fenomeno diffusissimo specie in politica e istituzioni, ma sottaciuto dai manovratori della rispettabilità fasulla.
A questa categoria appartengono appunto quelli che si possono chiamare gli “attori nati” che conoscono le loro capacità e si fidano delle loro capacità, non provano apprensione all’atto della frode od inganno, sebbene tale sicurezza è un segno di “personalità psicopatica” (nota 1 pag. 42) , i cui segnali sono difetti di giudizio, autoconvinzione di fascino superficiale, mancanza di rimorsi, comportamento antisociale come piacere della beffa, egocentrismo accentuato, mitomania e senso di superiorità manifesto che attinge alla posta in gioco che agisce da una competitività ad oltranza ed al prestigio professionale.
A questo punto si deve chiarire che è quasi impossibile distinguere:
-la paura di essere scoperto dell’ingannatore dalla paura di non essere creduto di un sensitivo vero, dato che i segni del timore o paura saranno gli stessi. (pag. 37, ibid. )
Anche l’osservatore ha delle difficoltà non indifferenti a smascherare l’inganno se in passato ha dimostrato di non credere a chi diceva la verità ed ha la reputazione di essere sospettoso e diffidente:
la fiducia in se stessi è una cattiva consigliera che fa abbassare il livello di attenzione.
Se il problema si fa sempre più complesso, maggiori devono essere le precauzioni perché il medium, channeling, produttore di materializzazioni ha o collaboratori o lui stesso sorveglia e controlla il pubblico presente cercando di rendersi conto di chi è un osservatore, se è solo, e di quali tecniche dispone.
Molte volte il medium nell’esibirsi e nel sorvegliare gli eventuali sorveglianti, non controlla più in modo ottimale sia il linguaggio o la mimica facciale, ma soprattutto non riesce più a controllare i movimenti del corpo ed il corpo invece lascia sfuggire molto, proprio perché viene ignorato: ciò avviene “perché i movimenti degli arti ad esempio come di altra muscolatura non sono direttamente collegate a vie nervose ed a centri cerebrale direttamente coinvolti nella produzione e repressione di emozioni” (ibid. pag. 65).

Ricerche sugli sperimentatori od osservatori “qualificati” “Quis custodem custodiet?”

Si è letto che numerosi premi Nobel si sono interessati alle fenomenologie biopsicocibernetiche, ma si ricordi sempre la legge di Donchin che non sono i gradi o riconoscimenti accademici che designano l’esperto: nel 1949 Egas Moniz fu insignito nei Nobel nella neurochirurgia per la lobotomia frontale che provocò su 40000 casi trattati, 40000 soggetti ridotti a vegetali (nota 10).
Karl Pribram fu il primo ad opporsi a questo mostruoso intervento, ma fu quasi cacciato dall’Università di Yale per aver sostenuto che i lobi frontali dell’uomo erano d’importanza fondamentale per la coscienza dell’uomo stesso.
Paul Mac Lean inseguito sostenne che i lobi frontali erano il “cuore”della corteccia e la parte più importante della neocorteccia (nota 10 pag. 60) ….
Il premio Nobel per il dolore prof. Melzack (1965, Pain mechanism: a new teory science n. 150, 971/79) fu insignito dal Nobel, anni dopo si scoperse che i suoi studi erano stati copiati da lavori dei suoi studenti…………
Perciò i riconoscimenti accademici non sempre vanno di pari passo con la scientificità dei lavori.
Dall’Associazione Principessa de Croy, Bruxelles 12/09/2005: Effetto Pinocchio.

Il Pubblico Ministero nasconde delle prove: un innocente condannato a 18 anni di prigione
Il 22 giugno, Nienke Kleiss, di 10 anni, è violentata sessualmente ed assassinata nel parco di Schiedam, mentre il suo amico Maikel, allora di 11 anni, è picchiato e lasciato per morto. Uscendo dal coma, il ragazzo fa una descrizione dell’assassino. Questa non corrisponde a quella di Kees Borsboom, pertanto la polizia olandese, lo manovra in modo tale da ottenere una deposizione contro di lui, racconta questi ora.
L’uomo era stato condannato precedentemente ad una pena modesta per fatti indecenti. Interrogatori ben pesanti lo invitarono a confessare il crimine che non aveva commesso. Lui ritrattò, ma era troppo tardi: fu condannato a 18 anni di prigione.
Dopo aver fatto quattro anni di prigione, un altro uomo confessò di essere il vero assassino. Apparve chiaro che il magistrato che rappresentava il pubblico ministero aveva nascosto al tribunale che i ricercatori dell’istituto medico/legale avevano scoperto tracce di DNA che non erano quelle di Kees Borsboom: erano quelle di Wik H. che poi confessava il delitto. (http://groups.msn com/Fondazione Principessa de Croy)

Come si può leggere anche nella scienza ufficiale e sue applicazioni sono frodi, inganni coscienti, non ci si meravigli quindi di Premi Nobel ed altri riconoscimenti fasulli.

La legge di Donchin dovrebbe essere scritta e ricordata sempre a caratteri cubitali

È ben vero che numerosi scienziati che studiarono e sperimentarono eventi paranormali come William Crookes, fisico e membro della Royal Society, quando pubblicò i risultati ottenuti di psicocinesi con Daniel Douglas Home nato nel 1833, fu deriso dai suoi colleghi, ma i suoi esperimenti utilizzavano apparecchiature sempre più sofisticate e con registrazione automatica.
Fu anche accusato di diventare vecchio con perdita della conoscenza scientifica ed infatti alcuni anni dopo progettò il tubo catodico chiamato col suo nome che era di importanza fondamentale per la scoperta dei raggi X (nota 3, pag 64).
La superbia di colleghi più ignoranti, gelosi e presuntuosi non riuscì però ad inficiare gli esperimenti di Home.
Si ricordi che Sidgwick, fondatore della Society for Psychical Research aveva per statuto come obbiettivo:
“Indagare il vasto campo dei fenomeni designati come mesmerici, psichici, spiritici e ciò svolto
-senza pregiudizio o prevenzione d’alcun tipo,
-nello stesso spirito d’esatta e imparziale indagine che caratterizza la scienza nel risolvere i problemi.
a volte meno oscuri e meno dibattuti”.
E da subito tale ricerca divenne scienza, metodologia scientifica disciplinata a o con sistema descrittivo standardizzato.
Quando la Blavatsky venne a Londra per far esaminare da un comitato della SPR le sue manifestazioni,
La SPR descrisse Madame Blavatsky come”uno dei migliori, più ingegnosi ed interessanti impostori della storia”La legge di Donchin non badava alla risonanza mondiale di un nome, ma alla sperimentazione scientifica metodologica.
Robert Jhan, (nota 3 pag. 76) preside della scuola di ingegneria di Princetown e con vasta esperienza nella NASA quando decise che i problemi parapsicologici erano “degni”di essere indagati, molti suoi colleghi lo considerarono pazzo e fu aperta un’inchiesta di supervisione su tutta la sua ricerca.
La frode e l’inganno sono un”pericolo costante” (nota 3 pag. 82)
“in più occasioni lo parapsicologo è stato sorpreso dai suoi colleghi a frodare, in qualche caso l’esame dei risultati ha dato la certezza che lo stesso sperimentatore avesse manomesso i dati.
Recenti casi di frode nelle scienze ortodosse dimostrano che i parapsicologi sono ben più avanti dei loro colleghi in altre branche scientifiche nello sradicamento delle frodi.
I protocolli nuovi della parapsicologia o biopsicocibernetica dimostrano che
-i dubbi di frode sono naturalmente anche supportati
-dai dubbi di metodologia significativamente approssimativa, perciò queste due fonti di dubbio debbono essere eliminate in partenza nello studio della biopsicocibernatica e per questo gli sperimentatori non devono essere dei tuttologi, ma specialisti del proprio ramo, onesti umili, che non si facciano forti di titoli accademici o diplomi di merito.
Altri invece, come lo psicologo Hansel (membro del CSICOP, il predecessore del CICAP) 1966 pieno di pregiudizi, pubblicava un libro “ Esp and Parapsychology” dove non faceva mistero che per lui indagare un esperimento significa cercare il trucco e scoprire la frode.
Hansel fu severamente criticato dallo psicologo Ray Hyman dell’Università dell’Oregon che affermò che l’approccio di Hansel alla parapsicologia nella ricerca delle frodi non è né scientifico, né utile. (nota 3 pag. 84).
L’approccio alle frodi da parte di parapsicologi deve prevedere anche un prestigiatore o in ogni modo uno specialista che possa indurre gli esperimenti da controllare e soprattutto controlli non emozionali come videocamere (da oltre 400 fotogrammi il secondo, come quell’usata per il caso Zhang in Cina 1982) ad alta velocità di ripresa e risoluzione e grandangolo nota 3 pag. 171, recentemente 2008 il prof G. Sartori con la misurazione computerizzata dei tempi di reazione 2010 ovvero studiare «il cervello bugiardo», e come sbugiardare chi mente sapendo di mentire).
James Randi del Csicop indisse una conferenza con esperimenti “sociologici” per testare quanto i parapsicologi potevano essere in grado di scoprire delle frodi, conferenza che aveva più lo scopo di introdurre dei prestigiatori nel cast degli osservatori di fenomeni biopsicocibernetici.
Un passo gigante nello studio della biopsicocibernetica fu condotto da Smith nel 69 (nota 3 pag. 127) , per ridurre la possibilità della frode ed automatizzare gli strumenti della ricerca ESP.
Smith utilizzò, dopo varie tecnologie, un processo casuale diffuso in natura: il decadimento dell’atomo radioattivo che secondo la fisica subatomica, è impossibile predire il momento esatto del decadimento del medesimo e l’espulsione dell’elettrone (contatore geiger): era l’attività dell’elettrone che i soggetti tester dovevano predire. Poi in progetti più avanzati sostituì una componente elettronica, ma basata sempre sul principio analogico dell’elettrone che compare: Tali strumenti sono noti come generatori di numeri casuali (Random Event Generators)  (nota 3 pag. 130) , strumenti sempre in evoluzione.
La Parapsicologia e la Biopsicocibernetica si sono avvalse di scoperte della fisica subatomica che fa passi da gigante come dal protone” neutro” di Majorana chiamato poi neutrone, ai neutrini di Pauli (ce ne sono almeno tre varianti oltre alla ipotesi/ teoria ultima che il neutrino sarebbe materia e materia oscura di sé) ipotizzati anche da Fermi/ Majorana ed anche le forze di scambio di natura quantistica interatomiche sempre intuite da Majorana. Dette scoperte sono state applicate alla strumentazione di ricerca parapsicologica con successo.
Quindi si può ipotizzare che altre scoperte della fisica subatomica potranno dare strumenti e chiarimenti su molte fenomenologie che ancora suscitano perplessità ed incognite tra gli studiosi stessi dell’argomento.
 Si stanno modificando molte teorie che soppiantano le precedenti e teorie ipotizzate che troveranno indubbiamente applicazione pratica anche in parapsicologia e biopsicocibernetica (La teoria sistemica generale dell'evoluzione, il vuoto sub-quantistico e il campo psi di Ervin Laszlo).
Perciò è conveniente accettare le intuizioni e scoperte serie ed accreditate del futuro imminente già diventato passato prossimo per riaggiornare anche le modalità di affrontare i fenomeni parapsicologici sulla scia della scienza della fisica subatomica (Il dualismo interazionista di John Eccles).
Le continue scoperte mettono in crisi le leggi fisiche ritenute immutabili del passato e spiegano quello che prima era ipotizzato da pochi e disprezzato da molti che poi si sono dovuti ricredere sulle loro teorie ormai nello sfondo preistoriche.
Anche lo studio dell’inganno e menzogna si sta evolvendo con la nuova strumentazione computerizzata di studio delle neuroscienze cognitive, della plasticità sinaptica, della neuropsicofisiologia attuale (es. neuroni specchio ecc. ) , e della medicina quantistica.

5.0 Bibliografia generale delle due lezioni

1) G. Lapassade, Trance e dissociazione, Ediz. Sensibili alle foglie, 1996
2) J. Hooper, D. Teresi, L’universo della mente, Ediz. Fabbri 1987
3) Jean Vernette, Nuove spiritualità e nuove saggezze, pag. 196, Ediz. Messaggero di Padova 2001
4) A. De Saint Exupery, Le Petit Prince, ediz. A. Signorelli Roma 1993
5) D. Goleman, L’intelligenza emotiva, Bur edizioni 1995
6) J. Le Doux, Il cervello emotivo, Ediz. Baldini Castaldi, 1996
7) W. Felzer, Immagini creative, Sperling e Kupfner edizioni 1992
8) Francesco Ferretti, Pensare vedendo, Carocci 1998
9) G. Mosconi, Erickson la trance ipnotica come terapia, ediz Mef. 2004
10) O. Gonzales Quevedo, La faccia occulta della mente, ediz. Astrolabio 1972
11) Calligaris G. Le meraviglie della metafisiologia, Brescia 1944
12) Bierman D. , Radin D. (1997) “Anomalous anticipatory response on randomized future conditions”, Perceptual and Motor Skill, 84, 689-690.
13) Bierman D. , Radin D. (2003?) “Anomalous unconscious emotional responses: Evidence for a reversal of the arrow of time”. To appear in Tuscon III: Towards a science of consciousness, MIT Press.
14) KappB. S., AAVV, The amigdala, a neuroanatomical system approach to avversive conditioning, in Neurophisiology of memory, Guilford, N. Y 1984, p. 473ss
15) L. Vanzelli, Psicobiologia dell’aggressività e della violenza, Faenza Ediz. 1989
16) J. Simon Collin de Plancy, Dizionario delle reliquie e delle immagini miracolose, ediz. New Compton 1982

6.0 Bibliografia aggiuntiva (della relazione attuale)

1) P. Ekman, I volti della menzogna, Ediz. Giunti 1989
2) G. Gagliardi, Paura di Magia e magia di paura, Ediz. Centro Ricerche Vallassinesi, Asso (Como), 1993
3) R. S Broughton, Parapsicologia, ediz. Sperling e Kupfer, Milano 1994
4) G. Gagliardi, L’esperienza storica del passato quale database del subconscio per l’avvio della biopsicocibernetica del futuro. Relazione per Il Laboratorio di Bologna 2004
5) G. Gagliardi, Sensitivi e falsi sensitivi. Relazione per il simposio della mostra “L’occulto potere della magia” Modena 26/02/2005.
6) G. Gagliardi, Lacrimazione e sanguinamento di statue: inganno, trance, reato, mistero?
In Quaderni di Parapsicologia vol. XXXI ott. 2000 n. 2 pag. 19
7) G. Gagliardi, M. Margnelli, Osservazioni elettro e fonocardiografiche su uno yogi durante pratiche per fermare il cuore. Quaderni di parapsicologia, Bologna”atti del convegno da Vizio privato a pubblica virtù” - Vol. XXVI, marzo 1995 n. 1
8) G. Gagliardi, Controlli su presunti PK e relazioni medicoscientifiche sulle fenomenologie straordinarie di Deborah Moscongiuri di Manduria. pag. 5 vol XXVIII 1997, Quaderni di parapsicologia, CPB Bologna
9) G. Gagliardi, L’esame di realtà delle esperienze paranormali tra realtà immediata, conoscenza mediata o criticata, realtà fantasticata. Quaderni di Parapsicologia, volXXIX, n. 1, 1998 CPB Bologna.
10) J. Hooper, D. Teresy; L’universo della mente, ediz. 1986 CDE Milano

11) Tratto da: A. Oliverio Ferraris La sindrome Lolita, Rizzoli, 2008

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